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Diritto all'indennizzo per contagio da sangue infetto.

Articolo di Commento: 

Corte di Cassazione, Sez. 3 Civile, Sentenza del18 settembre 2024 n. 25129 e

Corte di Cassazione, Sez. 3 Civile, Ordinanza del 23 settembre 2024 n. 25477.


LEGGE n. 210/1992

La legge 210 del 1992 si occupa di indennizzi per le persone danneggiate da complicanze irreversibili causate da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati.

Ecco i punti principali della legge:

  1. Stabilisce un indennizzo per chi ha subito danni permanenti a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni o somministrazione di emoderivati.

  2. L'indennizzo è sotto forma di assegno reversibile, il cui importo è determinato secondo tabelle specifiche.

  3. La richiesta di indennizzo deve essere presentata entro determinati termini dalla conoscenza del danno.

  4. La legge copre anche i casi di contagio da HIV attraverso trasfusioni di sangue o somministrazione di emoderivati.

  5. Include disposizioni per i familiari di persone decedute a causa di tali complicanze.

  6. Prevede una procedura specifica per l'accertamento del nesso causale tra la vaccinazione/trasfusione e il danno subito.


LE RECENTI SENTENZE DELLA CASSAZIONE

Su tale legge si sono fondate due interessanti decisioni della corte di cassazione: Cass. n. 25129/ 2024  e Cass. n. 25477/2024.


Cass. n. 25129/ 2024

La Corte di Cassazione ha confermato l'estensione del diritto all'indennità prevista dalla legge 210/1992 non solo alle vittime dirette di trasfusioni con sangue infetto, ma anche ai loro coniugi che sono stati successivamente contagiati. La Corte di Appello aveva riconosciuto il diritto all'indennità a favore del coniuge definendolo "coniuge del contagiato da quest'ultimo a sua volta contagiato". Il Ministero della salute aveva fatto ricorso in cassazione, ricorso rigettato dalla Corte di Cassazione che ha pertanto confermato la pronuncia della corte di appello.

Questa sentenza della Corte di Cassazione è significativa perché conferma l'estensione del diritto all'indennità prevista dalla legge 210/1992 non solo alle vittime dirette di trasfusioni con sangue infetto, ma anche ai loro coniugi che sono stati successivamente contagiati. Ciò amplia la portata della tutela offerta dalla legge.

La Corte, inoltre, ribadisce la natura assistenziale dell'indennità, distinguendola chiaramente da forme di risarcimento. Questo aspetto è cruciale perché determina i criteri di applicazione e le finalità della legge.

La decisione ha un notevole impatto sociale, in quanto offre una tutela più ampia alle famiglie colpite da questa situazione, riconoscendo le conseguenze a lungo termine e indirette delle trasfusioni con sangue infetto.

Questa sentenza potrebbe costituire un importante precedente per casi futuri simili, fornendo una linea interpretativa chiara sulla portata della legge 210/1992.


Cass. n. 25477/2024

La sentenza ha ad oggetto il risarcimento danni per contagio da virus HCB (epatite cronica) a seguito di trasfusioni con sangue infetto nel 1969.

Il Ministero chiedeva di decurtare dal risarcimento l'indennizzo previsto dalla legge 210/1992, nonostante questo non fosse stato ancora corrisposto e fosse oggetto di un altro procedimento giudiziario. La cassazione ha rigettato il ricorso del Ministero confermando che l'indennizzo non può essere scomputato dal risarcimento se non è stato corrisposto o non è determinabile con precisione.


La Corte ha affrontato la questione se l'indennizzo previsto dalla legge n. 210/1992 dovesse essere scomputato dal risarcimento del danno.

La Cassazione ha confermato che l'indennizzo non può essere scomputato dal risarcimento se non è stato effettivamente corrisposto o se non è determinabile con precisione in base agli atti del processo.

La sentenza ribadisce un orientamento consolidato della Cassazione, secondo cui la compensazione tra indennizzo e risarcimento è possibile solo se l'indennizzo è stato effettivamente pagato o è quantificabile con certezza.


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